Ma non c’è niente dentro

Come si produce un rimedio omeopatico?

Una goccia o un grammo della sostanza originale viene aggiunto a 100 grammi di acqua o lattosio. Poi viene applicato forza cinetica con vorticosità (succuss) nell’acqua con 100 scuotimenti o la triturazione in un mortaio per una durata di 10 minuti fino ad un ora.

A questo punto si è raggiunto la potenza di C1.

Si ripete il procedimento già spiegato prendendo ora però invece della sostanza originale solo un 1 grammo della diluizione del C1 e si arriva al C2.

Questo procedimento manuale si ripete fino al C3, alcuni lo fanno fino al C4 o addirittura al C7 e poi si continua con dei macchinari costruiti apposta per questo lavoro di dinamizzazione.

Per un rimedio come per esempio l’Arnica C200 questo processo di dinamizzazione si è ripetuto per 200 volte. La diluizione ora supera a lunga la probabilità tecnica che si può trovare un atomo della sostanza originale in tutta la terra.

Ma non c’è niente dentro

Esatto! Non c’è niente dentro la medicina omeopatica a questo punto della diluizione. Ma questo non significa che non funziona. In fatti il processo della dinamizzazione non include solo una fase di diluizione ma anche la applicazione continua di forza cinetica. Sembra in fatti che il rimedio funziona meglio se si è applicato tanta forza cinetica. La diluizione dovrebbe logicamente diminuire l’effetto, ma fin quanto viene applicata forza cinetica il rimedio si “riprende” e il stimolo riesce a arrivare a livelli più profondi del organismo e della psiche.

Per esempio si è notato che i rimedi omeopatici fabbricati con la tecnica di “fluxion” (FC o flusso potenze) danno un stimolo profondo ma nello stesso tempo più delicato, con un impatto meno forte in contrasto ai rimedi fabbricati con la tecnica di Hahnemann (CH). La differenza sta nella quantità della forza cinetica che viene applicata. Durante la dinamizzazione delle “flusso potenze” un continuo getto di acqua in un contenitore crea un vortice stabile.  L’inventore di questa tecnica era Bernardt Fincke. Lui aveva osservato che durante il scuotimento dell’acqua nella bottiglia si creava un vortice e che forse solo questo vortice attribuiva al rimedio la sua forza.

Esistono altri rimedi che non vengono considerati omeopatici, come i fiori di Bach (Bachflower Essence Therapy). Li non si applica nessuna forza cinetica, ma si usa energia solare. Anche qui si nota una differenza nell’impatto del stimolo che questi rimedi danno al organismo. Sembra che non ci sia quasi nessun peggioramento iniziale e l’effetto si nota solo dopo settimane.

In tutti i casi però qualche forma di energia deve essere applicata. Se si userebbe solo la diluizione senza una forza cinetica o qualche altra fonte di energia, allora il rimedio non svilupperebbe nessun potere curativo.

Weltanschauung o concezione del mondo

Una mente limitata che si basa su una concezione del mondo che vede niente altro che gli atomi, certamente farà grande fatica ad accettare che i rimedi omeopatici possono funzionare.

Anche gli scienziati più grandi di questo mondo non sanno spiegare come funzionano i rimedi omeopatici ad alta diluizione. Si pensa che forse l’acqua abbia qualche proprietà di memorizzare una segnatura elettrica della sostanza originale. Altri pensano che magari la fisica quantistica possa fornire un buon approccio con il fenomeno del “entanglement quantistico“.

Ma tutti questi tentativi di spiegare perché funziona possono creare una grande frustrazione se non si è disposto ad ammettere che una scienza basata sul materialismo non è in grado di spiegarlo. Allora ci vuole una nuova scienza.

Fatto interessante, Charles Darwin aveva fatto dei esperimenti interessanti con la omeopatia che provano che funziona.

The Curious Case of Charles Darwin and Homeopathy